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Il catarro nell'orecchio

Il catarro nell’orecchio

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Cause del catarro nell’orecchio

Il catarro nell’orecchio è fisiologicamente presente, ed è strettamente necessario al corretto funzionamento di questa struttura. Tuttavia, se dovesse accumularsi eccessivamente può essere causa di molteplici fastidi.Catarro nell'orecchioIl catarro nell’orecchio è una manifestazione che può essere riscontrata quando si verifica un accumulo di muco nel naso, con la possibile conseguenza del mal funzionamento della tuba di Eustachio. La Tuba è il canale che collega il naso con la cassa timpanica e permette la giusta aereazione della parte media dell’orecchio.L’accumulo di catarro nell’orecchio può essere causato da molteplici fattori infiammatori, come:
  1. Raffreddore – infiammazione delle vie respiratorie;
  2. Sinusite – infiammazione dei seni nasali e paranasali;
  3. Allergie – intolleranza a sostanze normalmente innocue come polveri, piante, animali, cibi etc;
  4. Setto nasale deviato – anatomia non corretta del naso.
  5. Polipi nasali;
  6. Uso di droghe – Inalate dal naso.
Il fastidio del catarro dell’orecchio, si presenta con maggior frequenza in alcune situazioni particolari:

Età Infantile

L’accumulo di muco a livello tubarico si verifica soprattutto per motivi anatomici. Nei bambini, infatti, la tuba di Eustachio è più sottile e corta rispetto a quella dell’adulto, oltre ad avere un’inclinazione non ancora definitiva. Finchè non si arriva ad una maturità strutturale del viso, l’insieme di queste caratteristiche, rende più difficoltoso il deflusso del muco dall’orecchio medio alla rinofaringe. Durante l’infanzia, inoltre, il sistema immunitario è ancora in via di formazione, e ciò rende il bambino più suscettibile a contrarre infezioni.Bambini in età infantile

Abitudine al fumo

La formazione di catarro nelle orecchie nei fumatori è correlata agli effetti nocivi della nicotina, in quanto stimola una maggiore produzione di muco, amplificando i normali meccanismi di drenaggio attuabili a questo livello. C’è infatti, una stretta correlazione scientifica fra catarro tubarico e fumatori.Abitudini al fumo

Sbalzi termici

La formazione di muco denso nell’orecchio è più frequente nel periodo invernale, per l’esposizione al freddo e il maggiore rischio di incorrere in colpi d’aria. Inoltre, le temperature più rigide tendono a indebolire le difese immunitarie: virus e batteri passano più facilmente dalla gola all’orecchio, attraverso le tube di Eustachio. In estate, invece, il catarro nelle orecchie può essere presente per le orecchie spesso umide, a causa del ricorrente contatto con l’acqua di mare o piscina.Lo sbalzo termico è inoltre frequente in estate, in quanto è principalmente dovuto agli ambienti climatizzati. Nel nostro naso ci sono dei sistemi di filtraggio e riscaldamento, che permettono all’aria che respiriamo di arrivare ai nostri polmoni, con la giusta umidità e temperatura. Questo sistema è gestito in parte dai nostri turbinati che sono delle strutture anatomiche simili a dei wurstel. Quando espiriamo aria fredda o calda si espandono aumentato di volume, o si contraggono riducendosi. Questi fenomeni repentini, possono pertanto creare un accumulo di catarro.Sbalzi Termici

Sintomi

Di solito, il catarro nelle orecchie si manifesta con:
  1. Orecchio ovattato, senso di rimbombo avvertito mentre si parla (autofonia);
  2. Sensazione di pienezza auricolare;
  3. Secrezione dal condotto uditivo esterno di muco denso (nel caso in cui la membrana timpanica sia rotta o permeabile);
  4. dolore all’orecchio;
  5. dolore nella deglutizione;
  6. difficoltà nel compensare la pressione delle orecchie;
  7. diminuzione dell’udito di natura trasmissiva (Ipoacusia Trasmissiva).
Nella maggior parte dei casi, comunque, il catarro nelle orecchie difficilmente è di grave entità e può regredire totalmente. Tuttavia, in una ridotta percentuale di casi, se la patologia è particolarmente grave, esiste il rischio di incorrere in situazioni ben più noiose. Si consiglia nei casi specifici una visita con lo specialista otorino.La diagnosi dell’accumulo di catarro nelle orecchie può essere eseguita inizialmente dal proprio medico di base. Qualora lo ritenesse necessario, egli può consigliare al paziente di sottoporsi a una visita otorinolaringoiatrica. Normalmente lo specialista, dopo l’esame otoscopico (visione dell’orecchio) effettuerà l’esame impedenzometrico, fondamentale per la valutazione diagnostica.

Cure per il catarro nell’orecchio

Per quanto riguarda il trattamento o le cure relative, gli interventi variano in base al tipo di disturbo responsabile del catarro nelle orecchie.Se la causa scatenante è un’infezione batterica, ad esempio, il medico può indicare l’assunzione di antibiotici specifici.Quando l’origine è virale, invece, è possibile ricorrere a un trattamento farmacologico volto alla riduzione dei sintomi.Molto spesso viene considerata fra le terapie d’elite, la somministrazione tramite aereosol. Si svolge con una qualunque macchina in commercio, tuttavia è di fondamentale importanza effettuare la terapia con la forcella nasale. All’interno dell’ampolla, di solito, si possono usare farmaci mucoliti, cortisonici e antibiotici quando l’infiammazione è importante e soprattutto sotto stretto controllo medico.Un’altra valida soluzione può essere il cateterismo tubarico. Normalmente si svolge presso una struttura termale adibita, ed è seguita e praticata dallo specialista otorino. Vicino Roma ci sono varie strutture termali, tuttavia, conosciamo bene le Acque Albule – Terme di Roma dove sono svolte quotidianamente ed in grande numero.La terapia si svolge immettendo nel naso un piccolo tubicino che si orienta nei pressi del canale della tuba di Eustachio. La pressione dell’aria che esce dal tubicino è in grado normalmente di aprire attivamente la tuba e di innescare il riequilibrio della pressione nella cassa timpanica. Si è visto nel tempo come le proprietà delle acque sulfuree siano in grado di avere due effetti molto importanti e benefici nei confronti del catarro.

Effetti positivi del cateterismo tubarico

Gli effetti possono essere:
  • lunga durata;
  • immediati.
Negli effetti a lunga durata, si è visto, ed è stato provato in varie pubblicazione, come lo zolfo, chimicamente, sia in grado di trasmettere un effetto benefico sulla mucosa che riveste la cassa timpanica. Il tutto si tramuta in un’ossigenazione ottimale dell’orecchio medio che previene un rallentamento nella produzione eccessiva di muco in futuro.Negli effetti immediati invece, il paziente che ha l’orecchio ovattato, ha subito una sensazione di apertura dell’orecchio e di sollievo.Le terapie termali tuttavia prevedono un piano terapeutico di almeno 6/12 sedute, eseguite giornalmente (spesso consigliate a giorni alterni).

Altri consigli

Su indicazione del medico, e nelle prime fasi della patologia,  per agevolare il drenaggio del catarro liberando l’orecchio medio e la tuba di Eustachio, è possibile al ricorso di decongestionanti nasali o ad altri accorgimenti utili a favorire la guarigione. Nei bambini sono spesso consigliati in via preventiva, i lavaggi endonasali. Si effettuano semplicemente con la soluzione fisiologica, spruzzata a pressione nel naso, tramite una semplice siringa senza ago.Può inoltre capitare, che il muco assuma una densità tale che, molte terapie risultino inefficienti. In questi casi, infatti, l’otorino può effettuare chirurgicamente un piccolo taglio nella membrana timpanica per far uscire il catarro. Questa prassi è spesso usata nei bambini, quando la situazione si protrae per lungo tempo.
Maurizio Saliola
Maurizio Saliola
Presidente e Fondatore Invisiben

Ciao, sono il Dott. Maurizio Saliola, soprannominato dai miei pazienti " Il dottore dell'udito invisibile" in virtù del lavoro che svolgo. La mia missione è aiutare le persone a riavere l'udito invisibile come al naturale. È per questo che, ogni giorno mi impegno a risolvere anche i casi più complessi.

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4 Comments
Ornella

Buongiorno sono una signora di 56 anni e da sempre soffro di muco timpanico tanti interventi ma nulla di fatto..sono affetta da discinesia ciliare. Problema molto invalidante.. Come posso fare? Grazieee

Gentile signora Ornella, le chiediamo scusa per il ritardo nella risposta, in quanto, abbiamo avuto delle noie informatiche. Quello che mi sento di consigliarle di fare è un controllo audiometrico e impedenzometrico per capire quanto, questo muco, sia rilevante rispetto la soglia uditiva. Inoltre solo vedendola possiamo realmente capire la situazione specifica. Se vuole può contattare il numero verde 800629506 e richiedere un appuntamento direttamente con me dicendo che ci siamo scritti sul web. Io sono Maurizio Saliola. Cordiali saluti

Mary

Salve dottore sono una signora di 59 anni. Questa estate ho avuto improvvisamente un sibilo come di una pentola a pressione nell’orecchio desto. Ho chiamato il mio otorino che mi ha cominciato a fa fare delle cure con rinogutt, poi cortisone e flumicil antibiotio. Nulla di fatto. A volte andava via ma poi ritornava. Senso di orecchio pieno e fischio.. Allora mi dice che devo operarmi ai turbinati perché molto gonfi. Mi operano e invece di migliorare peggiorò e il fischio mi viene anche all’altro orecchio. Un giorno facendo otovent mi sento che all’improvviso si stappano le orecchie ma mi comincia ad uscire catarro dalle tube, confermato il tutto da fibrolaringoscopia. A questo punto cambio otorino che mi diagnostica catarro tubarico rigonfiamento dei turbinati e sospetto di Forte allergia. Mi dà momil 2 volte al giorno e antistaminico da fare per 2 mesi sospendere fare prove allergologiche. Il fischio è diminuito ma non sparito. Sono molto sfiduciata e depressa per questi fastidi. L’udito si trova sui 9000 mh.Cosa ne pensa lei?

Gentile signora, il catarro tubarico purtroppo genera tutti i fastidi elencati.
Il fatto che sia seguita costantemente da un otorino è assolutamente corretto. Sta facendo gli approfondimenti del caso con prove allergiche e quant’altro, pertanto, l’unica cosa che mi sento di consigliare è quella di non lasciare niente al caso come sta facendo. Sarei curioso di conoscere la frequenza (il tipo di suono) del suo acufene (fischio). Per saperlo normalmente viene fatto un esame che si chiama “Acufenometria”. Inoltre, sarebbe opportuno vedere anche l’esame audiometrico e i relativi esami impedenzometrici per darle info più dettagliate. Sul nostro sito c’è la possibilità tramite whatsapp di allegare le immagini degli esami. Rimango con molto piacere a disposizione. Colgo occasione per porgerle i miei migliori auguri. Distinti saluti. Dott. Maurizio Saliola

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