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La presbiacusia è una
perdita qualitativa dell’udito, che può insorgere dai 50 anni di età in poi. Per perdita qualitativa, si intende una diminuzione della capacità di comprensione della parola, specialmente in situazioni critiche di ascolto, come ad esempio:
in presenza di rumori di fondo (strada, feste, locali affollati);
parlato a distanza (conferenze, teatro, ambienti all’aperto);
ascolto TV o radio.
Infatti, la frase che viene pronunciata spesso dai pazienti affetti da presbiacusia:
“Sento bene ma non capisco le parole” indica l’insorgenza di un sintomo che potrebbe apparire contraddittorio, ma in realtà evidenzia un disagio reale che traccia un solco profondo tra il
sentire e il
capire: due capacità uditive distinte, che smettono di andare di pari passo.
Qual è la causa della presbiacusia?
Per presbiacusia si intende una riduzione della sensibilità uditiva che insorge in età avanzata. È una condizione comune nei paesi occidentali, ed interessa circa il 30% delle persone di età compresa tra i 55-85 anni. Mentre oltre gli 85 anni, il 70% presentano i sintomi della malattia. Tuttavia, l’insorgere di questa condizione patologica, oltre al discorso legato all’età del paziente può essere favorita da diversi fattori ambientali e fisiologici del paziente:
esposizione prolungata a rumore di alta intensità;
assunzione di sostanze e farmaci ototossici;
stress legato ad ansia e depressione;
infiammazioni croniche;
fattori genetici;
aterosclerosi;
diabete;
ipertensione;
malattia di Alzheimer.
Quali sono i sintomi della presbiacusia?
I sintomi della presbiacusia variano da paziente a paziente, in base all’epoca (età) e alla modalità (gravità) di insorgenza. La patologia è progressiva e spesso i primi ad accorgersi del problema sono i familiari e gli amici più stretti, mentre il paziente può restarne inconsapevole per molto tempo. La forma più comune di presbiacusia è una
ipoacusia neurosensoriale ad entrambe le orecchie, dove inizialmente si perde la capacità di distinguere le alte frequenze. Le alte frequenze sono utili nella qualità dell’ascolto, pertanto un paziente che perde la percezione di esse, presenta inevitabilmente determinati sintomi:
difficoltà nel dialogo in ambienti rumorosi;
ascolto della musica sgradevole;
difficoltà nel percepire il suono di un campanello o di un telefono;
volume della TV elevato;
percezione di fischi e ronzii nelle orecchie (acufeni).
La perdita dell’udito riduce le capacità comunicative, e può contribuire all’isolamento, limitando le opportunità sociali con ricadute importanti sul benessere del soggetto e sulla sua qualità di vita. I pazienti in genere possono avere difficoltà a comprendere il linguaggio parlato velocemente, soprattutto se si trovano in un ambiente in cui parlano più persone o sono presenti rumori di fondo. Il soggetto affetto da presbiacusia ha quindi difficoltà a conversare con gli amici, ad andare a teatro, ad ascoltare radio e televisione, con conseguente aggravamento dell’isolamento sociale e della perdita di interessi. Molto spesso si instaura un quadro di
depressione che peggiora ulteriormente il quadro clinico.
A chi rivolgersi per la diagnosi della presbiacusia?
Il
controllo dell’udito, generalmente è raccomandato, almeno una volta l’anno, per tutte le persone dai 50 anni in poi, i quali, spesso, non sono coscienti di soffrire di
presbiacusia. Pertanto, ogni sintomo sopra descritto non va mai sottovalutato, ma approfondito quanto prima, con un esame audiometrico, per una valutazione clinica dello stato uditivo.
L’esame audiometrico è un esame audiologico finalizzato alla diagnosi di
ipoacusia (calo dell’udito). Nello specifico, con questo test si analizza il livello di percezione dei suoni e dei rumori, da parte del soggetto, per verificare lo stato di salute dell’udito.Le figure sanitarie abilitate all’esecuzione dell’esame audiometrico sono:
Audiometrista;
Audiologo;
Otorinolaringoiatra.
Come si cura la presbiacusia?
Il mezzo più efficace contro la
presbiacusia resta tuttora la prevenzione, mediante controlli regolari con esami audiometrici periodici, affidandosi a professionisti preparati, che sappiano consigliare il percorso più idoneo.Quando la diagnosi della presbiacusia viene accertata, un aspetto fondamentale per il recupero acustico, è la tempestività dell’applicazione audioprotesica: i soggetti che per molto tempo hanno avuto una scarsa funzionalità uditiva, perdono la capacità di decodificare i suoni in quanto l’area cerebrale acustica, non adeguatamente sollecitata, può andare incontro a degenerazione neuronale, rendendo difficoltosa la riabilitazione uditiva.L’audioprotesista è la figura abilitata alla terapia audioprotesica. Il quale, in base al quadro diagnostico ottenuto dagli esami strumentali e alle esigenze pratiche del paziente, illustrerà la soluzione del problema e l’efficacia del dispositivo medico uditivo. La scelta sarà determinata da 3 aspetti fondamentali:
entità dell’ipoacusia;
vita sociale e professionale del paziente;
importanza dell’aspetto estetico da parte del paziente.
Oltre al grado della perdita dell’udito, lo stile di vita può variare molto tra un paziente e un altro. Ad esempio i pazienti che hanno vita sociale attiva, per esigenze professionali o per hobby, sono esposti maggiormente a rumore di fondo, quindi la conversazione sarà più difficoltosa. Pertanto, in questi casi, la scelta sarà orientata verso apparecchi che sono in grado di ridurre il rumore di sottofondo e migliorare il parlato. Contrariamente a ciò che accade ai pazienti più inclini a stare a casa, con i quali, infatti, si possono ottenere risultati soddisfacenti anche con apparecchi meno performanti. Molto importante è anche l’aspetto estetico, infatti, il desiderio della maggior parte dei pazienti è che gli
apparecchi siano invisibili. Se sospettate di avere un problema dell’udito o di avere avuto un calo, è bene non tergiversare ma rivolgersi ad un centro specializzato, che possa eseguire un esame audiometrico accurato. Presso i centri
Invisiben, ad esempio, l’esame audiometrico è gratuito per incentivare le persone ad una corretta prevenzione che è sempre un’arma vincente, perché permette di intervenire tempestivamente e correggere l’eventuale causa, prima che aggravi la condizione dell’orecchio.Prenota ora il tuo esame audiometrico completo. E’ Gratis chiamando il nostro numero verde
Allo stesso modo se in famiglia ci sono già stati casi di ipoacusia è consigliato fare uno screening che permetta di tenere monitorata la propria condizione. (
dati riportati dal Ministero della Salute)
Dott. Maurizio Saliola