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Ipoacusia per ragioni di lavoro

Ipoacusia per ragioni di lavoro

L’articolo ha lo scopo di inquadrare cos’è “l’ipoacusia per ragioni di lavoro” dando informazioni di natura medica e linee guida su come richiedere il riconoscimento dell’ipoacusia per ragioni di lavoro.

Nel dettaglio l’articolo segue 4 punti:

  • COS’È L’IPOACUSIA

  • IPOACUSIA PER RAGIONI DI LAVORO

  • PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DELL’IPOACUSIA PROFESSIONALE

  • RICORSO IN CASO DI RIGETTO DELLA DOMANDA

COS’È L’IPOACUSIA

L’ipoacusia è una malattia che comporta un indebolimento dell’apparato uditivo a causa di un danno o della degenerazione di uno o più dei suoi componenti. Può comportare una riduzione uditiva lieve, media o grave.

A seconda della sua origine, l’ipoacusia si divide in tre principali tipologie:

  • trasmissiva: è dovuta a lesioni dell’orecchio e principalmente a malformazioni, stenosi o altre lesioni ostruttive del condotto uditivo esterno, a stenosi tubariche, otiti medie e loro esiti, malformazioni degli ossicini, otosclerosi, tumori, colesteatomi.
  • neurosensoriale : deriva o da lesioni cocleari o da lesioni retrococleari.
  • mista: è caratterizzata da lesioni che coinvolgono i due apparati, quello di trasmissione e quello percettivo.

Molti problemi di trasmissione sono suscettibili di guarigione o di miglioramento. Al contrario, i danni neurosensoriali sono generalmente irreversibili.

Si stima che sia affetto da ipoacusia circa il 12% della popolazione mondiale, percentuale che sale al 40% per gli over 65. Stiamo parlando di 7 milioni di persone solo in Italia. Inoltre, si stima che circa il 40 % della popolazione sopra i 75 anni soffra di riduzione uditiva legata all’età.

La compromissione dell’udito può seriamente incidere sulla vita del soggetto colpito. Essa infatti viene definita anche un “handicap sociale”.

Per ulteriori approfondimenti clicca qui

IPOACUSIA PER RAGIONI DI LAVORO

ipoacusia per ragioni di lavoro

L’ipoacusia per ragioni di lavoro, definita anche come ipoacusia professionale, non è congenita, ma deriva da un trauma acustico causato, nell’ambito lavorativo, dall’esposizione prolungata a rumori forti.

Nello specifico, il 40% dei casi di ipoacusia per ragioni di lavoro, quindi professionale, è causata da trauma acustico cronico. Solitamente, colpisce simmetricamente entrambe le orecchie. Tuttavia, smette di aggravarsi quando si arresta l’esposizione alla fonte del rumore, anche se i danni provocati sono irreversibili.

Solitamente quando l’ipoacusia ha queste caratteristiche non esistono trattamenti Farmacologici o Chirurgici per affrontare la problematica; l’unica via percorribile rimane un percorso riabilitativo attraverso l’utilizzo di dispositivi acustici.

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REGOLAMENTAZIONE DELL’ IPOACUSIA PER RAGIONI DI LAVORO

Il D.P.R. n.48 del 9 giugno 1975, dedicato alle malattie professionali nell’industria, elenca tra queste anche: <<l’ipoacusia e la sordità da rumori>>.

Specifica, inoltre, tutte quelle attività lavorative dalle quali può derivare l’ipoacusia professionale, come ad es.:

  • lavori dei calderai;
  • ribaditura dei bulloni;
  • battitura e foratura delle lamiere con punzoni;
  • prove dei motori a scoppio;
  • produzione di polveri metalliche con macchine a pestelli;
  • condotta di aereomobili;
  • fabbricazione di chiodi;
  • lavoro dei telai;
  • taglio di lastre e blocchi di marmo con dischi di acciaio a corona diamantata;
  • lavorazioni eseguite con utensili ad aria compressa, etc…;

Puoi trovare l’elenco specifico di tutte le attività lavorative indicate dal DPR qui

PROCEDURA PER IL RICONOSCIMENTO DELL’IPOACUSIA PROFESSIONALE

Affinché la perdita o diminuzione dell’udito possa essere considerata malattia professionale, è necessario rilevare una diminuzione dell’udito. Questa deve essere certificata da una visita specialistica richiesta dal proprio medico curante oppure dagli specialisti del Servizio di Igiene e sicurezza sul Lavoro dell’Asl della provincia di residenza.

La domanda di malattia professionale deve essere presentata dal datore di lavoro dopo la ricezione della documentazione necessaria da parte dell’operaio entro 15 giorni dalle suddette visite.

Cinque giorni dopo la ricezione del certificato che attesta la significativa perdita dell’udito, il datore di lavoro deve rivolgere richiesta all’Inail che si riserva di richiamare il lavoratore per eventuali accertamenti.

Il lavoratore a seguito della richiesta di malattia professionale per l’ipoacusia verrà contattato per una visita di controllo dall’Inail che si riserva la facoltà di richiedere accertamenti ulteriori.

Durante la prima visita è indispensabile produrre tutta la documentazione che attesti la patologia, completa di eventuali certificati giuridici che ne attestano la presenza.

Inoltre, sono necessarie tutte le certificazioni che dimostrano lo status di lavoratore e la tipologia di lavoro svolto. Queste servono a verificare che tale professione sia compresa tra quelle tassativamente indicate dalla legge:

  • il libretto di lavoro
  • la certificazione relativa a tutte le visite di controllo svolte in azienda

L’Inail può richiedere approfondimenti e certificazioni ulteriori.

RICORSO IN CASO DI RIGETTO DELLA DOMANDA

Il lavoratore la cui richiesta di malattia professionale sia stata respinta può rivolgersi ad un CAF oppure ad un legale che lo assista nella presentazione del ricorso.

Bisogna presentare ulteriori certificazioni che attestano la presenza dell’ipoacusia professionale, i dati personali necessari e tutte le informazioni relative all’infortunio, cioè date e documenti presentati.

Il ricorso deve concludersi in 150 giorni. Se il ricorrente non dovesse essere soddisfatto, oppure il ricorso viene ulteriormente rigettato, è possibile ricorrere al Tribunale del lavoro.

Il termine prescrizionale in questo caso è triennale e inizia a decorrere dalla data accertata dell’infortunio.

L’assistenza di un legale è obbligatoria.

Maurizio Saliola
Maurizio Saliola
Presidente e Fondatore Invisiben

Ciao, sono il Dott. Maurizio Saliola, soprannominato dai miei pazienti " Il dottore dell'udito invisibile" in virtù del lavoro che svolgo. La mia missione è aiutare le persone a riavere l'udito invisibile come al naturale. È per questo che, ogni giorno mi impegno a risolvere anche i casi più complessi.

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