Facoltà di Medicina e Odontoiatria Corso di laurea in Tecniche Audioprotesiche
Carmine Silva Matricola 1652517Relatore Prof. Emanuele GobbiA.A. 2017-2018Correlatore
Prof. Massimo Cava
INDICE
Introduzione
Capitolo I: Anatomia dell’orecchio
1.1 Orecchio esterno 1.2 Orecchio medio 1.3 Orecchio interno
Capitolo II: Fisiologia del sistema uditivo
2.1 Captazione 2.2 Trasmissione 2.3 Trasduzione
Capitolo III: Indagini audiologiche
3.1 Acumetria 3.2 Audiometria tonale liminare 3.3 Audiometria tonale sopraliminare 3.4 Audiometria Vocale 3.5 Impedenzometria 3.6 Otoemissioni acustiche 3.7 Potenziali evocati uditivi 3.8 Acufenometria
Capitolo IV: Acufene e T.R.T
4.1 Definizione dell’acufene 4.2 Tinnitus Retraining Terapy (T.R.T.)
Capitolo V: Utilizzo dei questionari
5.1 Questionario ad Hoc 5.2 Tinnitus Handicap Terapy (T.H.I.)
Capitolo VI: La protesizzazione acustica nel trattamento dell’acufene
6.1 Generatore di suono indossabili 6.2 Protesizzazione acustica con apparecchi combinati
Capitolo VII
7.1 Scopo 7.2 Materiali e metodi 7.3 Risultati 7.4 Conclusioni
Bibliografia
Sitografia
Ringraziamenti
INTRODUZIONE
L’acufene o “tinnitus” è quella sensazione uditiva riferita come ronzio, fischio, sibilo, fruscio, ecc., che non ha riscontro in una sorgente sonora nell’ambiente esterno e viene avvertita solo dal soggetto (acufene soggettivo, o “acufene propriamente detto”). Questo sintomo non corrisponde ad alcun suono nel senso fisico del termine, ma solo ad un segnale “bio-elettrico” generato a livello dell’apparato uditivo o del sistema nervoso centrale.Secondo il neurofisiologo P. Jasterboff l’acufene è “la percezione di una sensazione sonora derivante da attività all’interno del sistema nervoso centrale, senza alcuna attività vibratoria meccanica a livello della coclea e non correlata a qualsiasi stimolazione esterna”1.Può interessare un solo orecchio, entrambi o più genericamente può essere localizzato al centro della testa.
Il fenomeno dell’acufene è storicamente noto poiché sono stati ritrovati papiri relativi all’argomento che risalivano già all’Antico Egitto, intorno al 2500 a.C. Altra testimonianza importante: Ippocrate, vissuto tra il 460 ed il 370 a.C., cita gli acufeni nel famoso trattato “Corpus Hippocraticum” e successivamente Galeno (II sec. a.C.) che parla di “sonnitus aurium intra se ipsas”2.Oltre il 20% della popolazione mondiale ha avuto esperienza di acufene, la più colpita è quella di età compresa tra i 45 e i 75 anni e non sono state rilevate differenze tra i due sessi3. Alcune volte l’acufene può determinare ripercussioni sulla qualità di vita che si manifestano con disturbi del sonno, ansia, nervosismo, difficoltà di concentrazione, stress, fino a disturbi depressivi o d’ansia.
È un disturbo uditivo che si manifesta come una sensazione acustica, in alcuni casi particolarmente fastidiosa e può essere di breve durata, senza alcun significato clinico, o persistere nel tempo. Diverse sono anche le cause alle quali può essere associato: le più frequenti sono i traumi acustici (20%), i traumi cranici (9%), i processi patologici che colpiscono l’orecchio interno come otosclerosi e malattia di Mènière (7%) e l’assunzione di farmaci ototossici e tinnitogeni (2%). Nel rimanente 60% dei casi non è possibile individuare uno specifico fattore possibilmente responsabile della loro insorgenza, l’acufene viene quindi chiamato idiopatico.Il problema dell’acufene è ancora oggi aperto e insoluto per quanto riguarda la terapia e fin dall’antichità si sono cercati svariati rimedi per la cura, uno dei quali è la terapia riabilitativa T.R.T..